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Letteratura italiana Einaudi 33
Lorenzo de Medici - Comento de miei sonetti
sanza colore, pallida e smorta; e insieme con li spiriti,
come ha ordinato la natura, assai copia di sangue intor-
no al cuore conveniva. Questo generava in quel luogo
caldo assai più che l usato; né potendo tanto caldo essa-
lare, per essere piccolo lo spazio a tanta quantità, ne na-
sceva quasi una suffocazione di quelli spiriti e sangue:
onde era constretto, non potendo essalare, il sangue a
mortificarsi e raffredarsi, come mostra la experienzia in
quelli che per paura muoiono, alli quali si truova intor-
no al cuore quantità di sangue coagulato e freddo, anco-
ra che nell altre sue membra resti qualche qualità di cal-
do. Ma poi, rimirando la faccia sua, parendomi vi fussi
tanti segni di pietà, il cuore poneva da parte la paura e
ripigliava qualche ardire; e per questo li spiriti vitali ri-
tornavono al luogo onde prima erono partiti, e con loro
tornava il valore e colore prima perduto. E tanto più,
perché, guardando negli occhi suoi, vedevo Amore in-
volto ne raggi di quelli belli occhi e mostrandoli la via
come potessi fuggire da me nelli occhi della donna mia;
la quale via si può dire cieca, perché il cuore non aveva
però certezza alcuna se non per le parole d Amore, e
però camminava per tenebre e in dubbio di sé medesi-
mo: e tanto più, perché Amore, el quale era sua scorta
a quello cammino, ancora lui si dipigne cieco. E acciò
che l mio cuore gli dessi più fede, giura per li occhi del-
la mia donna essere vera la pietà che quelli mostrano di
fuora, e oltre a questo di stare sempre in compagnia del
cuore mio, perché dove concorre pietà e amore non può
essere sospetto o timore al cuore mio. E giurando Amo-
re per li occhi di colei, non può fare più efficace giura-
mento, perché «giuramento» non è altro che producere
per testimonio di quello che tu affermi quella cosa per la
quale giuri: perché, chi giura, verbi gratia, per Giove,
vuole che Giove sia testimonio e quasi fideiussore della
observanzia di quella cosa, e chi rompe uno sacramento
e diventa periuro, offende la prima cosa e vilipende
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quello per chi ha giurato. Avendo adunque Amore giu-
rato per li occhi della donna mia, e subiungendo che gli
occhi suoi sono l onore e forza sua, doveva il cuore cre-
dere ad Amore, perché non è da presummere volessi in-
gannare o provocarsi inimici quelli occhi, nelli quali era
posto l onore e forza sua. E però non errò il cuore mio
credendogli: e abbandonatamente lasciò el mio petto e
se n andò in quelli splendidissimi e amorosi occhi.
VI
Spesso mi torna a mente, anzi già mai
si può partir della memoria mia,
l abito e il tempo e il loco dove pria
la mia donna gentil fiso mirai. 4
Quel che paressi allora, Amor, tu il sai,
che con lei sempre fusti in compagnia:
quanto vaga, gentil, leggiadra e pia,
né si può dir né imaginare assai. 8
Quando sopra i nivosi et alti monti
Apollo spande il suo bel lume adorno,
tali e crin suoi sopra la bianca gonna. 11
El tempo e l loco non convien ch io conti,
ché dove è sì bel sole è sempre giorno
e paradiso ove è sì bella donna. 14
Sogliono le prime impressioni nelle menti degli uomi-
ni essere molto veemente, e pare cosa molto conforme
alla ragione che così sia. Perché, essendo la mente nostra
per natura ordinata a ricevere diverse impressioni e con
questo naturale appetito di non stare vacua, fa come
uno assetato, el quale spegne la sete con la prima cosa
che gli occorre atta ad extinguerla, e tanto più volentieri
lo fa, quanto è più quella tal cosa dolce al gusto; per
questa ragione, secondo Platone, quelli che sono di te-
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nera età hanno più tenace memoria, perché quelle cose
che loro imparano, come prime e nuove impressioni me-
glio si riservano nella memoria.
Essendo adunque già assicurato da Amore il mio cuo-
re e già da me fuggito, nessuna cosa molesta restava nel
pensiero, parendomi già vedere indizii assai certi della
futura pietà nella donna mia. Questo generava in me
grandissima speranza e dolcezza; e perché naturalmente
s appetisce quello che piace, quando non può essere
presente la memoria e il pensiero ce lo rappresenta, e
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