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mi pi salutevole poter ritorvarsi nell ozio, come quella
che molce l orecchie, solleva la mente, conforta il cuore,
mitiga gl iracondi, rallegra i maninconici, tempera le fre-
nesie e tutti i vani e molesti pensieri disperde. Non per
gi mi arrischio a dir io che tale sia la musica del nostro
Cristo, percioch le naturali non sono alle sopranaturali
eccellenze da contraporsi. Ma perdonimi il vero, se con
umane misure vo pur talvolta le divine cose compassan-
do, poich non so pi in alto con l ali del mio basso in-
tendimento levarmi, n quaggi oggetto mi si porge in-
nanzi pi conforme per dichiararle, n altrove essempio
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ritrovo che meglio a s perfetta imagine si confaccia.
Questo dir bene: che dal suo cantare ogni santo costu-
me s apprende, ch di bont, d umilt, di carit, d inno-
cenza, di pazienza, d ubbidienza e di mille altre virt vi-
vo essemplare; ch una regola infallibile della nostra
vita scorretta, possente in noi ad infondere grazia tale,
che da tutte le malvagge inclinazioni ci desvii e da qual-
sivoglia sceleragine ci preservi.
Tre sorti di musica (per quanto io mi abbia osservato)
sono state considerate da coloro che dottamente n hanno
scritto, le due naturali e l ultima artificiale: mondana,
umana e organica. Della mondana n stato disopra a
sufficienza trattato, la quale altro non ch una lega o di-
sposizione delle parti di questo Universo, simmetrial-
mente e con bella e ben proporzionata ragione rispon-
dentisi insieme, come sono i rivolgimenti delle sfere e gli
aspetti delle stelle. Dell umana ne abbiamo pure nel capo
addietro accennato qualche poco, ed una costituzione
di parti fra se stesse dissomiglianti, o un temperamento
di qualit differenti, cio calore, freddura, umidit e sic-
cit, tutte per nell uomo con elegante ordine e concor-
danza composte. L organica, overo stromentale di due
fogge, perci che altra si essercita con istromento natura-
le, ed concento di voci ben unite e concordi, particolar-
mente umane, altra con artificiale, il che pu farsi in mol-
te guise, o col tocco delle dita, come nelle viole e ne
gravicembali, o col fiato della bocca, come ne flauti, o
nelle trombe, o nell uno e nell altro modo, come nelle fi-
stule di cui parliamo. Potrei questa (secondo alcuni) in
tre altre maniere dividere: l una armonica, la quale ha per
ufficio di discernere tra suoni il grave e l acuto, il fermo
e  l vagante; e le sue parti son sette; suoni, intervalli, pau-
se, generi, tuoni, mutazioni e modulazioni; l altra metri-
ca, a cui s appartiene di conoscere per ragione i metri e i
numeri de versi e le diverse misure de piedi e delle silla-
be, altri intieri, altri tronchi, altri lunghi ed altri uguali; la
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terza ritmica: questa riposta e librata nelle terminanze
consonevoli delle parole, accioch il suono ne riesca soa-
ve: e si conosce o con l udito, come nel canto, o con la vi-
sta, come nel ballo, o col tatto come nel polso. Potrei an-
che con altri scrittori altri tre generi o differenze di
musica apportare, enarmonica, diatonica e cromatica:
l enarmonica per le sue troppo recondite difficolt sta-
ta dismessa: la cromatica per la soverchia oscenit delle
sue lascivie stata aborrita: sola la diatonica stata ed
tuttavia frequentata dall uso, come conforme al compo-
nimento del mondo. Ma per non avvilire con l insolenza
delle voci peregrine la nobilt del mio discorso, baste-
rammi de tre primi termini sopraccennati, s come prin-
cipali e pi necessari, avervi fatto ricordo, perch si veg-
ga, che tutti nella graziosa armonia si contengono della
nostra meravigliosa siringa. Trovasi primieramente in
questa celeste musica la musica mondana, percioch tut-
ta la Passione di bellissime proporzioni ripiena. Ha
proporzione col Padre, perch non si poteva fare sforzo
di maggior potenza. Ha proporzione col Figlio, perch
non si poteva trovare espediente di maggior sapienza. Ha
proporzione con lo Spirito Santo, perch non si poteva
dimostrare eccesso di maggior bont. Ha proporzione
con la Giustizia, perch con questa vittima si placato il
suo rigore. Ha proporzione con la Misericordia, perch
con questa morte le si sono allargate le mani. Ha propor-
zione col Peccato, perch con questo pagamento stato
sodisfatto. Ha proporzione con la Grazia, perch con
questo mezo se n ricevuta la pienezza. Ha proporzione
con gli Angioli, perch si riempiono i seggi voti. Ha pro-
porzione con gli Uomini, perch son riscossi dalla perdi-
zione. Ha proporzione co Patriarchi, perch son liberati
dal Limbo. Ha proporzione col Diavolo istesso, perch,
Nunc princeps mundi huius eicietur foras. Ha proporzio-
ne con lo stesso Cristo, perch Oportuit pati Christum, et
ita intrare in gloriam suam.
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Che pi? proporzionata ancora ad accordasi con la
legge della Natura, con la Scritta e con l Evangelica.
proporzionata con la legge della Natura e principalmen-
te col capo della Natura che fu il nostro primo padre,
poich non per altro patisce Cristo, che per lavar col suo
sangue la colpa di Adamo. Osserviamo di grazia della
proporzione i riscontri: Adamo in un giardino, Cristo in
un orto: Adamo sotto un albero, Cristo sopra un tronco:
Adamo stende la mano al frutto, Cristo le porge amen-
due ai chiodi: Adamo gusta il pomo, Cristo assaggia il
fiele e l aceto: Adamo ha per maledizzione il sudor della
fronte, Cristo suda vivo sangue: Adamo miete in pena
del peccato le spine, Cristo riceve una ghirlanda spino-
sa: Adamo fa che la moglie partorisca con dolore, Cristo
tutto addolorato da capo a piedi: Adamo si vede ignu-
do, Cristo spogliato dalle vesti: Adamo discacciato
dal paradiso terrestre, Cristo condotto fuor di Gerusa-
lemme: Adamo insomma s acquista la morte, Cristo per-
de la vita, morendo per uccider la Morte, e muore nel
monte di Golgota, luogo dove appunto (secondo l opi-
nione di molti) era la sepoltura d Adamo. Che pi?
proporzionata con la legge Scritta e con tutte le Scrittu-
re del vecchio Testamento, perciocch non cerimonia
la quale in Cristo non si termini, non figura la quale in
Cristo non s adempia, non profezia la quale in Cristo
non si verifichi. Tutte le cerimonie legali furono come
tante ombre precedenti alla sussistenza di questo corpo:
finis legis, Christus. Adombrato nell olocausto per l ar-
sura del proprio amore, nell ostia propiziatoria per l im- [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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